Vivi l’esperienza di una cena bio-sensoriale
Si dice che una pietanza si mangia prima con gli occhi e poi con il palato. Non è sempre così!
Mangiando bendati si può permettere agli altri sensi di viaggiare attraverso i profumi, la consistenza, il sapore, le sensazioni e le emozioni. Si può conoscere la prelibatezza che si ha nel piatto con lentezza e consapevolezza. Permettendoci di gustare appieno ciò che stiamo mangiando attraverso l’olfatto, il gusto e il tatto.
Questo è quello che abbiamo deciso di proporvi e di vivere in prima persona martedì 19 giugno nella Gastronomia L’Abruzzo a Tavola. Dove la Chef Dina Donatelli ci ha preparato pietanze salutari e gustose con i nostri prodotti biologici e genuini. Guidati dalla counselor professionista Annalisa Perrella.
Sui tavoli, oltre i bicchieri e le posate, c’era un pacchettino con le bende, tagliate in modo diverso, perché uniche proprio come ogni persona presente alla cena. Prima dell’arrivo delle pietanze gli ospiti sono stati invitati dalla counselor a bendarsi. Mentre lei abbassava le tende per creare così un ambiente tranquillo e più riservato.
All’inizio non è stato facile orientarsi ad occhi chiusi. Così Annalisa ha guidato gli ospiti a conoscere ed esplorare gli spazi circostanti, toccare il tavolo, le posate, il bicchiere, chi c’era al loro fianco.
Il primo piatto di antipasto aveva sapori freschi e consistenza dura, da mangiare più con le mani che con la forchetta e l’essere bendati permetteva la libertà di toccare ciò che si desiderava mangiare. L’antipasto è composto da finocchi e carote accompagnati ad un delicatissimo Hummus di ceci.
È seguito poi un secondo antipasto, dai profumi freschi, che gli ospiti hanno gustato aiutandosi con la forchetta e un po’ con le mani: si è individuato presto che si trattava di una fresca panzanella di Miglio con cipolla fresca, aglio e pomodori.
Cena bio-sensoriale: come vivere un contesto nuovo
Da questo momento gli ospiti hanno iniziato a parlare tra di loro, a conoscersi e scambiare sensazioni e gusti percepiti, non sembrava di essere in tavoli separati, ma tutti insieme, anche se non ci si conosceva, così gli ospiti si sono presentatati ed hanno iniziato a valutare le pietanze, ed esprimere le sensazioni che hanno loro donato. Non sapere la distanza che c’era tra i tavoli, permetteva di essere tutti vicini attraverso la voce.
Tra le chiacchiere dei commensali è arrivata la pasta, che ha provocato negli ospiti l’indecisione di mangiarla con le mani o con la forchetta per la paura di sporcarsi.
Il profumo era delicato e avvolgente, la pasta non era troppo calda; la maggior parte ha deciso di assaporarla con le mani, analizzando il tipo di pasta, ruvida, cercando di riconoscere il formato e poi il gusto particolare. Erano i Riccioli di semola di grano duro senatore cappelli con aloe vera. Anche il condimento era particolare, dall’odore si riconosceva la zucchina, delicata, che permetteva al sapore della pasta di risaltare. Insieme a lei, a creare la crema che accompagnava i riccioli c’erano le noci. Un piatto gustoso che molti commensali hanno deciso di assaporare appieno finendo la crema con il pane, non sentendosi inibiti dalla vista degli altri.
A questo punto Annalisa, che fino a questo momento aveva spinto i commensali a seguire le proprie sensazioni, il desiderio di mangiare le pietanze come ritenevano più corretto, ha invitato i commensali a togliere la benda, prima dell’arrivo del secondo piatto.
Molti ospiti non erano convinti di questa scelta, ormai avevano preso gusto e dimestichezza nel poter assaporare la pietanza ad occhi chiusi e ad essere un grande ed unico tavolo.
Bendati o liberi di guardare?
Nonostante ciò, la convivialità non è cambiata, i commensali hanno continuano a parlare tra di loro nel mentre che è arrivato il secondo piatto. Un medaglione di melanzane e miglio con i pomodorini confit.
A questo punto la counselor ha lasciato liberi i commensali di decidere come mangiare, senza sentirsi inibiti anche incrociando lo sguardo gli uni degli altri. Alcuni ospiti, spinti dal desiderio di poter gustare appieno la pietanza, prima annusandola, testando poi la consistenza al tatto. Hanno deciso di mangiare con le mani, anche senza benda, continuando a dialogare sulle diverse sensazioni che quel cibo stava loro trasmettendo.
Dopo il secondo Annalisa, la counselor, ha invitato i commensali a cambiare posto, ad avvicinarsi magari alla persona con cui hanno chiacchierato di più mentre erano bendati, a seguire il loro istinto e in quel momento è arrivato il dolce di miglio al pistacchio con sciroppo di datteri, che gli ospiti hanno potuto decidere di mangiare bendati o no: la scelta dipendeva solo dalle loro sensazioni.
Alla fine della cena, noi dello staff di Benessence abbiamo deciso fare un piccolo dono a tutti gli ospiti intervenuti: una piantina di Aloe con le spiegazioni per piantarla e su come tenerne cura. Consigliamo sempre ai nostri clienti di tenerne una a casa!
La cena bio sensoriale rappresenta un’altra tappa della collaborazione tra Benessence e la Gastronomia L’Abruzzo a Tavola, che procede da qualche mese con l’organizzazione di serate di degustazione e ha visto diventare la Gastronomia rivenditrice dei prodotti della linea alimentare Benessence, che lì si possono prima assaporare e poi acquistare.
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